Trattamenti Biorivitalizzanti

Cliccare per vedere le fotoEsempio: Trattamenti biorivitalizzanti

Le rughe del volto più fini e sottili, tipo “segno di matita”, sono molto difficilmente correggibili con l'utilizzo del filler che non riesce mai del tutto a riempirle del tutto perché troppo spesso. Esse derivano da un complesso di processi a carico del volto chiamati “cronoaging” (invecchiamento legato al tempo) e “photoaging” (invecchiamento legato all'esposizione dei raggi UV). Gli effetti del tempo e dei raggi UV vanno oltre le microrughe e provocano una generale perdita di tono e luminosità di tutta la “texture” (la costituzione tridimensionale della superficie) della cute del volto.

Ci sono più tipi di trattamenti essenzialmente mirati alla correzione di questi difetti:

Trattamento iniettivo

Si utilizza acido ialuronico non cross-linkato. Questa formulazione dell’acido ialuronico, che non è riempitiva, ha la caratteristica di richiamare una forte quantità di acqua. Tale caratteristica si estrinseca, una volta iniettato nel derma con trattamenti successivi abbastanza ravvicinati, con una importante idratazione della cute che quindi, anche in questo caso, recupera tono. Si parla in questo caso di “rivitalizzazione farmacologica”.

Peeling medio-superficiale

Procedura che utilizza acidi (come ad esempio l'acido glicolico al 70% o il tricloroacetico PRX-T33) per causare una lieve ustione chimica dell'epidermide. Con trattamenti successivi se ne riesce a provocare un ricambio forzato ed accelerato tale da ricostituirne la “texture” migliorando l'aspetto di superficie e la luminosità generale del volto. Si tratta di una “rivitalizzazione chimica”.

Derma Roller

Si tratta di uno strumento dotato di una serie di microaghi che andando a traumatizzare il derma ne provocano una contrazione e rimodellamento; si ottiene così un miglioramento del tono dell'epidermide. Questo meccanismo lo rende anche efficace contro le smagliature e si definisce “rivitalizzazione meccanica”.

L’associazione di queste tecniche moltiplica i risultati ottenibili con una soltanto, esse sono infatti perfettamente associabili in un vero e proprio protocollo di “resurfacing” (ricostituzione superficiale).

Ritorna a Medicina Estetica