La rinoplastica è l'intervento che consente di migliorare la condizione estetica del naso, correggendo inestetismi come le deformità a vario livello della struttura ossea, ovvero la gibbosità del dorso, il naso a sella, le laterodeviazioni della piramide, e le deformità cartilaginee a carico del terzo inferiore del naso.
Oltre alla problematica estetica durante una rinoplastica possono essere corrette anche problematiche funzionali di tipo respiratorio, a carico del setto nasale che può essere deviato e/o dei turbinati che possono essere ipertrofici.
L'intervento può essere quindi condotto o solamente a fini estetici sulla componente ossea e/o cartilaginea, o solamente a fini funzionali, o con entrambe le finalità.
Se si tratta di un primo intervento, si tende a preferire un tipo di approccio “chiuso”, con incisioni completamente nascoste nelle narici.
Se l'intervento è invece di tipo secondario, ovvero condotto su di un naso già operato, potrebbe essere necessario un approccio “open”, ovvero con incisione esterna a livello della columella, il ponte cutaneo-cartilagineo che divide le due narici.
Nel caso in cui l'intervento venga condotto sulla sola parte cartilaginea (punta del naso), l'anestesia è di tipo locale con una sedazione che prevede la presenza dell'anestesista; non si tratta di anestesia generale, il/la paziente non viene intubato/a e respira da solo/a, ma in ogni caso dovrà presentarsi il giorno dell'intervento digiuno/a dalla sera precedente ed accompagnato/a: il regime di degenza è day hospital, ovvero in struttura con sala operatoria e con dimissione nell'ambito della stessa giornata dell'intervento.
Nel caso in cui l'intervento venga condotto anche sulla porzione ossea del naso, a livello estetico e/o funzionale, l'anestesia è di tipo generale, il/la paziente dovrà presentarsi il giorno dell'intervento digiuno/a dalla sera precedente ed accompagnato/a: il regime di degenza è nella maggior parte dei casi day hospital, ovvero in struttura con sala operatoria e con dimissione nell'ambito della stessa giornata dell'intervento. In rari casi può rendersi necessario ricovero di una notte, come nel caso della correzione del naso a sella, in cui è necessario ricorrere ad un innesto osteo-cartilagineo (solitamente prelevato a livello costale).
Il decorso, che può andare dai 10 ai 15 giorni, prevede di portare tamponi all'interno delle narici per 4-5 giorni e cerotti aderenti alla cute del naso (steri-strips) al di sotto di un gesso tenuto bloccato sul naso con cerotto di carta per 7 giorni, e di riposare a testa sollevata (2 cuscini). Dovrà essere assunto antibiotico per bocca per 5-6 giorni. Nel caso in cui l'accesso sia stato di tipo “open”, andrà evitata l'esposizione diretta non protetta della cicatrice al sole o a raggi UV artificiali per 6 mesi.
I normali esiti temporanei prevedono ecchimosi (lividi) ed edema (gonfiore) nella zona orbitaria inferiore, che potranno poi scendere verso la parte medio-inferiore del volto nei giorni successivi per effetto della gravità. Può essere presente dolore e/o senso di tensione nasale, ben controllabili coi comuni analgesici. Nei primi 4 o 5 giorni, a causa della presenza dei tamponi, sarà impossibile respirare con il naso.
Possibili complicanze sono quelle che possono complicare un qualsiasi intervento chirurgico, e cioè l'ematoma e/o l'infezione, che cerchiamo di prevenire mediante le manovre intraoperatorie (emostasi, sterilità) e postoperatorie (ghiaccio applicato subito dopo l'intervento, antibiotici), ed eventuali minimi inestetismi residui correggibili in un secondo tempo.
Gli esiti definitivi prevedono la permanenza, nel caso dell'intervento classico con approccio chiuso, di una cicatrice irrilevante in quanto presente all'interno della narice. Nel caso dell'intervento “open” sarà presente una cicatrice, assai poco visibile, a livello columellare. Nel caso dell'intervento con prelievo di innesto osseo sarà presente cicatrice a livello della sede di prelievo.
Il risultato definitivo e generalmente soddisfacente lo si può apprezzare dopo 2-3 mesi; c'è da dire che, come in tutti gli interventi di estetica, possono residuare esiti estetici non ottimali o comunque non del tutto soddisfacenti le aspettative del paziente. Nel caso, si valuterà un eventuale intervento correttivo, solitamente di minore entità rispetto al primo.