La correzione delle cicatrici retraenti è l'intervento che consente di migliorare la condizione estetica delle regioni corporee affette da una cicatrice che deturpa l'aspetto estetico e talvolta comporta problematiche anche funzionali.
Se le cicatrici, come per gli esiti di ustione, sono retraenti e ipertrofiche (molto rilevate, dure, arrossate) e se non risentono favorevolmente di terapie non chirurgiche (cortisonici per uso topico o per infiltrazione, pressoterapia) può essere necessario asportarle e fare delle plastiche cutanee di rilasciamento (plastiche a Z multiple) o anche degli innesti per casi particolarmente complessi; una cicatrice ipertrofica nell’immediato post-operatorio può risentire favorevolmente dell’uso di cortisone o dell’applicazione di lamine in silicone allo scopo di prevenire le recidive.
Interventi con finalità estetica sono realizzabili, specie al viso, quando la cicatrice è pigmentata oppure orientata secondo linee sfavorevoli (sfregio); in questi casi l’asportazione ed eventualmente il ricorso alla procedura chirurgica nota come plastica a Z può rendere la cicatrice molto meno visibile per effetto dell’interruzione della continuità e per effetto del cambiamento di direzione della cicatrice stessa.
In caso di cicatrici particolarmente estese e deturpanti è possibile ricorrere alla tecnica dell’espansione cutanea: con un primo intervento si impianta sottocute un palloncino in silicone vuoto (espansore) che nelle settimane successive sarà progressivamente riempito con soluzione fisiologica; in tal modo si otterrà una distensione dei tessuti sani circostanti l’area cicatriziale da asportare. Con un secondo intervento si provvederà a rimuovere tutto il blocco di cicatrice ed il palloncino precedentemente impiantato; la cute sana dilatata potrà quindi essere avanzata o ruotata sul difetto per sostituire la cute distrofica cicatriziale.
Qualsiasi intervento si vada ad intraprendere sulla cute può essere associato all'impianto nel sottocute di tessuto adiposo prelevato da altre regioni corporee del paziente (vedi pagina lipofilling), ottenendo così non solo un semplice riempimento meccanico di eventuali avvallamenti ma anche un miglioramento del trofismo della cute sovrastante, grazie alle cellule staminali che vengono impiantate assieme al grasso.
L'anestesia dipende dall'entità dell'intervento, sia per la dimensione della zona da trattare sia per il numero di zone da trattare. Si ha quindi un'ampia variabilità nelle correzioni di cicatrici, dai quelle minime perfettamente conducibili in anestesia locale alle più importanti per cui si preferisce anestesia di tipo generale; il regime di degenza è di tipo day hospital o al massimo con permanenza in clinica di una notte.
Il decorso, che può andare da 15 ai 30 giorni se non viene utilizzato un espansore, prevede di portare cerotti al di sopra delle ferite fino alla rimozione dei punti di sutura e di evitare sforzi e attività fisica per almeno un mese. Dovrà essere assunto antibiotico per bocca per 5-6 giorni.
Gli esiti temporanei prevedono ecchimosi (lividi) ed edema (gonfiore) nella zone trattate. Può essere presente dolore, ben controllabile coi comuni analgesici. Possibili complicanze sono quelle che possono complicare un qualsiasi intervento chirurgico, e cioè l'ematoma e/o l'infezione, che cerchiamo di prevenire mediante le manovre intraoperatorie (emostasi, sterilità) e postoperatorie (medicazione compressiva applicata subito dopo l'intervento, antibiotici).
Gli esiti definitivi prevedono la permanenza di cicatrici, come in ogni atto chirurgico in cui il derma viene completamente interrotto e poi suturato: non esiste alcun modo di farle sparire, possono solo essere migliorate cercando di ottenerne una nuova meno visibile al posto della precedente, non solo con le tecniche chirurgiche su descritte ma anche con un'accurata gestione da parte del paziente mediante massaggi con creme specifiche per i primi 6 mesi dopo l'intervento.
Il risultato definitivo e generalmente soddisfacente lo si può apprezzare dopo 2-3 mesi; c'è da dire che, come in tutti gli interventi di estetica, possono residuare esiti estetici non ottimali o comunque non del tutto soddisfacenti le aspettative del paziente. Nel caso, si valuterà un eventuale intervento correttivo, solitamente di minore entità rispetto al primo.