Il lipofilling è l'intervento che consente di migliorare la condizione estetica delle regioni corporee affette da irregolarità del profilo, alterazione del trofismo cutaneo, o in zone dove si vuol ottenere un incremento volumetrico senza l'utilizzo di materiale protesico (vedi pagina mastoplastica additiva).
L'intervento necessita di una prima fase caratterizzata da liposuzione isolata (vedi pagina liposuzione) nelle sedi dove il/la paziente presenti un accumulo adiposo sufficiente a poterci fornire un buon quantitativo di tessuto da reimpiantare.
Il tessuto adiposo può essere prelevato da moltissimi distretti corporei: collo, braccia, addome, fianchi, regioni peritrocanteriche (“coulotte”), glutei, cosce, ginocchia.
Tale tessuto viene poi centrifugato con tecnica di Coleman o decantato per poter essere purificato dal grasso liquido fuoriuscito dalle cellule adipose non più integre e dal sangue. Si ottiene quindi un concentrato di cellule adipocitarie che può essere reimpiantato, sempre con l'uso di cannule come durante la fase di aspirazione e quindi con un minimo esito cicatriziale, in sedi dove si presenti un difetto del profilo, come una ruga del volto o un avvallamento lungo il profilo corporeo, un'alterazione del trofismo cutaneo, come una cicatrice o un esito di ustione (vedi pagina correzione di cicatrici retraenti), o dove si voglia ottenere un aumento volumetrico, come le mammelle. Si inietterà un quantitativo di grasso che poi nel giro di 1 – 2 mesi si ridurrà di un 25-50%: inizialmente quindi il paziente presenterà una parte trattata maggiormente gonfia del necessario, proprio per ovviare questo successivo riassorbimento. Oltre un certo limite non si può però iniettare, in quanto il grasso reimpiantato non sopravvivrebbe; negli interventi in cui ne serve molto, come l'aumento volumetrico del seno senza protesi, dovrà essere ripetuto più volte a step successivi.
L'anestesia dipende dall'entità dell'intervento, sia per la dimensione della zona da trattare sia per il numero di zone da trattare. Si ha quindi un'ampia variabilità nei lipofilling, dai quelli minimi perfettamente conducibili in anestesia locale ai più importanti per cui si preferisce anestesia di tipo generale; il regime di degenza è di tipo day hospital o al massimo con permanenza in clinica di una notte.
Il decorso, che può andare da 1 a 2 mesi, prevede sempre di portare una guaina elasto-compressiva e di evitare sforzi e attività fisica per almeno un mese. Dovrà essere assunto antibiotico per bocca per 5-6 giorni e iniezioni di derivati eparinici per 10-15 giorni.
I normali esiti temporanei prevedono ecchimosi (lividi) ed edema (gonfiore) nella zone trattate. Può essere presente dolore, ben controllabile coi comuni analgesici.
Possibili complicanze sono quelle che possono complicare un qualsiasi intervento chirurgico, e cioè l'ematoma e/o l'infezione, che cerchiamo di prevenire mediante le manovre intraoperatorie (emostasi, sterilità) e postoperatorie (medicazione compressiva applicata subito dopo l'intervento, antibiotici). Un rischio raro ma possibile è l'embolia polmonare, che si previene con l'utilizzo dei derivati eparinici e la mobilizzazione precoce.
Gli esiti definitivi prevedono la permanenza di cicatrici, come in ogni atto chirurgico in cui il derma viene completamente interrotto e poi suturato. Tali cicatrici sono però di minima entità, lunghe meno di un centimetro, il più possibile collocate in zone nascoste sotto indumenti intimi o in pieghe naturali già presenti. Eventuali irregolarità superficiali a “buccia d'arancia” possono residuare anche dopo l'intervento.
Il risultato definitivo e generalmente soddisfacente lo si può apprezzare dopo 1-2 mesi; c'è da dire che, come in tutti gli interventi di estetica, possono residuare esiti estetici non ottimali o comunque non del tutto soddisfacenti le aspettative del paziente. Nel caso, si valuterà un eventuale intervento correttivo, solitamente di minore entità rispetto al primo.