La ginecomastia è un inestetismo maschile caratterizzato dalla mancata regressione della ghiandola mammaria dopo la pubertà, periodo in cui frequentemente va incontro a sviluppo.
Si descrivono 2 tipi di ginecomastia: “vera”, quando è sostenuta da parenchima ghiandolare vero e proprio, e “falsa”, quando è sostenuta da tessuto adiposo. Queste due forme possono essere associate nella ginecomastia “mista”, che poi è la più frequente, con presenza a vario livello di tessuto ghiandolare e adiposo. Oltre che in base al tipo istologico si classifica anche in base all’entità, dalla presenza di un gettone ghiandolare dietro all’areola fino alla presenza di una vera e propria mammella quasi femminile.
La ginecomastia può essere ricondotta ad un aspetto esteticamente normale per un soggetto maschile solo con un intervento chirurgico.
Tale intervento viene generalmente praticato su entrambi i lati, tranne in rari casi di importante asimmetria in cui in una delle due mammelle si può o non ricorrere ad alcun intervento correttivo o ricorrere ad un diverso tipo di intervento rispetto all'altro lato. A seconda della gravità della ginecomastia, infatti, è necessario intervenire in diverso modo.
Se si tratta di una modesta ginecomastia falsa, il problema è risolvibile con una semplice liposuzione. Se invece si tratta di una forma vera di modesta identità, sarà necessario incidere tutto il contorno dell’areola per ridurre la cute della mammella ed poter avere accesso sufficiente all’asportazione della ghiandola sottostante. Per forme di più grave entità, vere, false o miste, l’importante eccesso cutaneo costringe a procedere come in una ipertrofia mammaria femminile ed effettuare una vera e propria mastoplastica riduttiva.
L'anestesia è preferibilmente di tipo generale, e il regime di degenza è di tipo day hospital o al massimo con permanenza in clinica di una notte.
Il decorso, che può andare dai 15 ai 30 giorni, può prevedere nei casi più gravi di avere dei drenaggi collegati a contenitori in aspirazione che verranno rimossi dopo un paio di giorni, in tutti i casi di portare una fascia elasto-compressiva, di evitare di sollevare pesi importanti e di non guidare l'auto per almeno 7 giorni. Dovrà essere assunto antibiotico per bocca per 5-6 giorni.
I normali esiti temporanei prevedono ecchimosi (lividi) ed edema (gonfiore) nella regione toracica. Può essere presente dolore e/o senso di tensione, ben controllabili coi comuni analgesici.
Possibili complicanze sono quelle che possono complicare un qualsiasi intervento chirurgico, e cioè l'ematoma e/o l'infezione, che cerchiamo di prevenire mediante le manovre intraoperatorie (emostasi, sterilità) e postoperatorie (medicazione compressiva applicata subito dopo l'intervento, antibiotici). Un rischio raro ma possibile è una devitalizzazione più o meno importante a livello dell'areola, che può perdere sensibilità o anche di afflusso sanguigno e guarire con difficoltà.
Inoltre, come in tutti gli interventi di estetica, possono residuare esiti estetici non ottimali o comunque non del tutto soddisfacenti le aspettative del paziente. Nel caso, si valuterà un eventuale intervento correttivo, solitamente di minore entità rispetto al primo.
Gli esiti definitivi prevedono la permanenza di una cicatrice, come in ogni atto chirurgico in cui il derma viene completamente interrotto e poi suturato. Tale cicatrice è lineare lunga meno di un centimetro nel caso sia stata sufficiente la liposuzione, attorno a tutta l’areola nei casi di media entità, mentre bei casi di grave entità le cicatrici residue saranno disposte intorno all’areola, verticali, dall’areola al solco mammario, talvolta orizzontale a livello del solco. Eventuali smagliature cutanee saranno ridotte di numero per effetto dell’asportazione della cute e migliorate di aspetto per effetto della nuova tensione cutanea, anche se non scompariranno.
Il risultato definitivo e generalmente soddisfacente lo si può apprezzare dopo 1-2 mesi.